Il Mondiale di calcio si è appena concluso, cala il sipario su di un evento internazionale e a cui la squadra di calcio italiana non ha partecipato. A questo senso di malinconia sportiva, si aggiunge un ben più serio sentimento di rammarico per i retroscena internazionali emersi in questi ultimi tempi. La rivista Ultimouomo.com fornisce una rassegna di articoli riguardanti la carenza in Qatar, di tutele in materia dei diritti dei lavoratori, le condizioni disumane e le discriminazioni ai danni degli omosessuali (clicca qui). In merito a questa ultima tematica, per chi dubitasse, basti solo pensare alle dichiarazioni dell’ambasciatore ufficiale dei Mondiali, Khalid Salman, durante un’intervista alla tv tedesca ZDF: Salman ha definito l’omosessualità un ‘danno psichico’.
Di recente si è aggiunta la grave vicenda di corruzione che ha investito il parlamento europeo. Siamo appena agli inizi, ma dalle indagini si starebbero delineando i contorni di una lobby che sotto compensi sponsorizzava il Qatar a tutti i costi e sottacendo su tutto il resto. Si crea così un legame tra quelle manipolazioni e pressioni della Russia già avvenuta ai danni dell’occidente, e il paese arabo.
Ultimo in ordine di tempo, la FIFA ha rifiutato di diffondere un messaggio di pace del presidente del governo ucraino, un messaggio che si sarebbe dovuto divulgare prima della finale di calcio. Scelta di opportunità, fanno sapere i più alti livelli della FIFA.
Con questo spirito di amarezza ci accingiamo dunque a celebrare il 20 dicembre; la giornata mondiale della solidarietà umana. La ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005, identificando la solidarietà come uno dei valori fondamentali e universali che dovrebbero essere alla base delle relazioni tra i popoli.
Noi la ricordiamo a modo nostro, con un riferimento a progetti pubblicati da tre blog che seguiamo con grande interesse.
In Ucraina esiste un muro lungo 186 KM ed lato quasi sei metri che separa la Polonia dalla Bielorussa. Da quanto riporta un articolo del blog di INTERSOS (clicca qui), la loro squadra già attiva in Polonia si è spostata dal confine ucraino a quello con la Bielorussa, per prestare soccorso a coloro che dalla Bielorussa attraversano il confine verso la Polonia. INTERSOS e Medici Senza Frontiere sarebbero le uniche organizzazioni internazionali che forniscono assistenza medica in questo confine, tra le patologie più ricorrenti si riscontrano ipotermie, convulsioni, infezioni e fratture di vario tipo anche dovute a percosse, tutto a testimonianza della estrema drammaticità degli eventi.
Ricordiamo MOAS, attiva nell’assistenza e il soccorso in mare dei migranti, e il loro toccante documentario intitolato ‘pescatori di uomini’. Una testimonianza preziosa che meglio di ogni altra cosa spiega il vero significato di quello che succede in qui momenti in mare (clicca qui).
Infine chiudiamo con un messaggio di speranza, un recente articolo che ci viene proposto da Vita.it, un magazine dedicato al racconto sociale, al volontariato, alla sostenibilità economica e ambientale. Un loro recente articolo parla di Procida (capitale italiana della cultura 2022), divenuta un esempio non solo di promozione culturale ma anche di umanità. La cittadina porta avanti un programma di integrazione intelligente. Dal 2018 infatti sono stati creati progetti a carattere artistico e non solo, per reinserire i rifugiati nel tessuto sociale. “Spesso i migranti che escono dal sistema di accoglienza poi scelgono di restare qua perché è più facile sentirsi parte della comunità.”, spiegano gli organizzatori di 22 Nodi. (per l’articolo, clicca qui).